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Fabio Pellizzari mi intervista "Comprare servizi di sponsorizzazione su facebook"

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TRINO - «Li usiamo tutti i giorni come passatempo e forse non ci accorgiamo neanche di quanto invece ci abbiano catturati, al punto da sentirne la mancanza alla prima occasione» Marco Moret, esperto del settore, torna a parlarci del mondo dei social network «Quelle cose astratte su internet - sottolinea - dove scriviamo di noi e leggiamo degli altri trascorrendovi anche alcune ore della giornata. Hanno dimensioni tali per cui, aziende come Facebook, sono tra le più ricche del mondo. Come fa ad essere ricca un’azienda che produce un sito internet che tutti usiamo gratuitamente? Perchè riesce anche a vendere qualcosa che è la sua ricchezza principale, i nostri dati. L’esempio di Facebook: nel mezzo dello scorrere le notizie dei nostri amici vediamo spesso alcuni "post" o eventi legati a qualche azienda, associazione, o privato che ha un suo hobby o esperienza personale da diffondere. Un utente privato, come noi, non può comprare servizi di sponsorizzazione, ma può

Fabio Pellizzari mi intervista "Un mondo tutto social" – prima parte

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TRINO - «Sono certo che tra una relazione dal vivo e una sui social network le differenze siano moltissime».  Lo afferma Marco Moret, appassionato del settore, laureato in scienze dell’informazione (informatica) con 110 e lode, nato il 26 marzo 1972, lavora nel settore informatico da sempre.  Con lui abbiamo fatto una lunga chiacchierata, in due puntate, sul mondo dei social network. Innanzitutto Marco, quanto è cambiato il modo di relazionarsi con l’avvento dei social? Oggi ci pare normale aprire un pc o un cellulare e andare a leggere cosa pensano e scrivono le persone che conosciamo.  Solo otto anni fa nulla di tutto ciò esisteva su così larga scala. Faccio un esempio: pensate ai Mondiali di calcio vinti nel 2006. Non abbiamo foto o video condivisi, non abbiamo commenti o frasi memorabili su ogni nostra bacheca, abbiamo vissuto tutti un grande evento sportivo senza scrivere nulla su Facebook. Non vi par strano?  È proprio questa sensazione di "strano" ch

Il torneo R.Bet di Trino

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Era l’Estate del 1992, come sempre stavamo giocando le nostre infinite partite di calcio in oratorio, ma quel giorno arrivò Fabrizio Alandi che mi disse “ho pensato di organizzare un torneo di calcetto in memoria di Bet, lo faremo al campo della Comunità di San Francesco”. Solo due anni prima eravamo stati travolti dal primo tragico evento della nostra vita, il giovane amico Roberto Bet ci aveva lasciati a causa di un maledetto incidente. La proposta di Fabrizio mi parve subito bellissima, in quegli anni spensierati il calcio ci accompagnava costantemente in ogni momento della giornata. Stava nascendo il Torneo Bet, torneo che oggi, nel 2017, festeggerà i suoi primi 26 anni di vita. Fino al 1998 si occuparono di tutto Fabrizio ed Emor, poi Fabrizio annunciò che non avrebbe più avuto tempo per seguire il torneo. Cosa fare? Perdere un altro torneo cittadino oppure provare a portarlo avanti anche senza alcuna esperienza organizzativa? Era troppo bello per lasciarlo finir

Fabio Pellizzari mi intervista “Usiamo i social per le migliori qualità” – seconda parte

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TRINO - «Usiamo i social network sfruttandone le loro migliori qualità». Con Marco Moret continuiamo il viaggio nel mondo dei social. Quanto possono essere pericolosi? I giovani di oggi sono i nativi digitali. Noi degli anni ‘60, ‘70 e ‘80 usiamo internet e i social, ma siamo partiti con la televisione a due canali, in bianco e nero. Conosciamo molto del passato e ci muoviamo con i piedi di piombo nel presente. I ragazzi invece sono cresciuti in un’epoca dove essere collegati istantaneamente al mondo è normale.  Facebook e Whatsapp non sono i loro strumenti principali, i giovani usano Snapchat dove foto e video vengono letti e si distruggono in pochi secondi. Hanno un ritmo frenetico nel condividere i contenuti. Il loro passato siamo noi, possiamo solo raccontargli che nel 2006 l’Italia vinse i Mondiali e che nessuno sentì l’esigenza di condividere video e foto dei festeggiamenti su internet. Al massimo una valanga di sms con il cellulare. E la risposta sarà "Sms?