Fabio Pellizzari mi intervista "Comprare servizi di sponsorizzazione su facebook"



TRINO - «Li usiamo tutti i giorni come passatempo e forse non ci accorgiamo neanche di quanto invece ci abbiano catturati, al punto da sentirne la mancanza alla prima occasione»

Marco Moret, esperto del settore, torna a parlarci del mondo dei social network

«Quelle cose astratte su internet - sottolinea - dove scriviamo di noi e leggiamo degli altri trascorrendovi anche alcune ore della giornata. Hanno dimensioni tali per cui, aziende come Facebook, sono tra le più ricche del mondo. Come fa ad essere ricca un’azienda che produce un sito internet che tutti usiamo gratuitamente? Perchè riesce anche a vendere qualcosa che è la sua ricchezza principale, i nostri dati. L’esempio di Facebook: nel mezzo dello scorrere le notizie dei nostri amici vediamo spesso alcuni "post" o eventi legati a qualche azienda, associazione, o privato che ha un suo hobby o esperienza personale da diffondere. Un utente privato, come noi, non può comprare servizi di sponsorizzazione, ma può creare le "pagine" Facebook, che rappresentano un’azienda, un’associazione o un argomento di qualunque tipo che chiunque può creare»

Moret fa degli esempi concreti: «Organizzo da anni il torneo "Bet" e ho creato una pagina ad esso dedicata, in cui posso mettere foto, video, articoli e tutto ciò che riguarda il torneo. Gli altri utenti di Facebook possono trovare la pagina e cliccare il famoso "Mi piace". Fino a qui tutto normale e tutto gratuito. C’è un però, che immediatamente balza all’occhio di chi ha una pagina. Ogni foto, post, video o evento è sempre associato ad un bottone che dice "metti in evidenza": significa che, se voglio dare una maggior visibilità a quello che pubblico, posso pagare per averla. Le pagine di Facebook sono così tante che difficilmente ci passano sotto agli occhi i loro contenuti gratuiti, ma sempre più spesso vediamo quelli a pagamento. Questa è la forza economica di Facebook: pubblicità a basso costo, altissima visibilità e soprattutto mirata, si può scegliere a chi far vedere quello che si sponsorizza. Pensare ad un’azienda grande che sponsorizza è normale, ma provate a mettere nelle mani di una piccola bottega di paese lo stesso strumento pubblicitario con i costi ad essa adeguati»

Moret aggiunge: «L’idea di business geniale di internet sta proprio in questo, gli strumenti per farsi pubblicità sono più o meno gli stessi per tutti, anche per piccoli artigiani e privati. Tornando al "Bet", ogni anno come prima cosa devo rendere visibile l’evento per permettere a chi vuole partecipare di poterlo sapere per tempo e soprattutto farlo conoscere a chi vuole poi seguire le partite. Fino a qualche anno fa si stampavano i manifesti e si usavano i giornali locali, strumenti che hanno ancora la loro visibilità, ma si è aggiunto decisamente il social network dove posso scegliere di sponsorizzare l’evento solo a chi risiede a Trino e ha più di 18 anni e segue particolari interessi su Facebook»

«Così, chi vede l’evento - conclude Moret -, è probabilmente più interessato rispetto a una persona che abita lontano e non ha interessi su di esso. Se provate a replicare queste regole su un prodotto commerciale, capirete subito quale sia il potenziale di questo meccanismo di business»

Fabio Pellizzari - La Sesia 18/09/2017

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